RECUPERO CROMO

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Al termine dei bagni di concia, le acque di scarico  contengono ancora una quantità importante di Cromo trivalente in forma disciolta, che non si è fissato sulla pelle.  Queste quantità rappresentano generalmente il 15-25% della quantità totale di Cromo Solfato Basico utilizzato per la concia.

Gli impianti di recupero cromo di ITALPROGETTI sono progettati e realizzati per il recupero del Cromo non fissato, allo scopo di riutilizzarlo all’interno del processo, con notevoli benefici sia dal punto di vista ambientale, che economico.

Il recupero del Cromo permette di ridurre la sua concentrazione negli scarichi e ciò rende più facile il raggiungimento degli standard richiesti. Inoltre la contaminazione con cromo dei fanghi generati dall’impianto di depurazione diminuisce drasticamente ed il loro smaltimento diventa più facile ed economico.

Il recupero del Cromo scaricato porta anche ad una riduzione complessiva del consumo di Solfato Basico di Cromo e quindi ad un risparmio considerevole nel suo approvvigionamento.

Una profonda conoscenza delle tecnologie e delle soluzioni tecniche maturata in oltre 30 anni di attività ha permesso a Italprogetti di progettare e realizzare decine di impianti di recupero cromo, sia per singole concerie che per consorzi conciari.

Il processo di trattamento cromo di Italprogetti utilizza una metodologia ampiamente sperimentata in tutto il mondo e composta dai seguenti steps di trattamento:

  • Filtrazione fine: I solidi particolati dei bagni vengono rimossi al fine di ridurre quanto più possibile la presenza di solidi estranei nel bagno di cromo finale.

  • Rimozione degli olii e grassi: In caso di lavorazione di pelli particolarmente grasse, è necessaria una una fase preliminare di rimozione di oli e grassi.

  • Precipitazione del Cromo: Il pH dei bagni viene alzato fino a circa 8,0-8,5: il cromo trivalente solubile precipita come idrossido di cromo.

  • Filtrazione del Cromo: L’idrossido di cromo ottenuto dalla precipitazione viene filtrato con una filtropressa a piastre. Si generano così “torte” di cromo compatte e ben disidratate. Il tasso di recupero del Cromo in filtropressa è molto alto (anche oltre il 97%): le acque filtrate in uscita dal filtro hanno una concentrazione di cromo bassa e possono essere raccolte con gli altri scarichi di conceria.

  • Dissoluzione del Cromo: L’idrossido di cromo viene riconvertito in solfato basico di cromo grazie a dosaggi controllati di acido solforico concentrato. Questa reazione viene condotta in uno speciale reattore misto: i fumi acidi che si sviluppano all’interno vengono convogliati in uno scrubber verticale per il loro assorbimento.

  • Brillantatura finale: Il liquore di solfato basico di cromo ottenuto dopo la fase di dissoluzione contiene ancora alcune impurità (particelle di grasso, solfato di calcio e di magnesio, proteine). Prima di poterlo riutilizzare nel processo, si raccomanda un processo di brillantatura finale. Il liquore, opportunamente miscelato con coadiuvanti di filtrazione, viene pompato in una seconda filtropressa nella quale  le impurità sono separate dal liquore di cromo. Al termine della brillantatura, il liquore filtrato viene stoccato e può essere utilizzato nel processo conciario.